Area di Tutela Marina Capo Mortola
L’Area di Tutela Marina di Capo Mortola rappresenta la parte marina dell’Area Protetta Regionale dei Giardini Botanici Hanbury, istituita con la Legge regionale del 27 marzo 2000. L'1 agosto 2001 è stata stipulata una convenzione tra Regione Liguria e Università di Genova per la gestione dell’Area Protetta. L’area è situata vicino a Ventimiglia ed è confinante con la Costa Azzurra. Il promontorio di Capo Mortola è caratterizzato da un ambiente tra i più interessanti della Liguria orientale.
L’Area di Tutela Marina di Capo Mortola aderisce alla rete delle aree protette marine della Liguria e in quest’ambito è oggetto di due attività di monitoraggio che si sono svolte nel 2010 e in parte proseguono: monitoraggio dell’impatto del diportismo e valutazione dell’effetto riserva nei confronti della fauna ittica.
Le grandi e numerose secche e il fondale in genere giocano un ruolo fondamentale per la biodiversità marina. Esiste una notevole varietà di habitat infralitorali, fra i quali si evidenziano quelli propri dei fondi rocciosi ricoperti da macroalghe (il coralligeno) e le praterie di Posidonia oceanica, nursery per numerose specie ittiche costiere. Sono frequenti castagnole, castagnole rosse, salpe, orate, dentici, cernie bruna, ricciole, pesci luna, gronghi, murene, scorfani e rane pescatrici. Le secche rappresentano siti di notevole importanza per i riproduttori di specie commerciali rilevanti per la pesca professionale e sportiva al di fuori dell’Area di Tutela Marina e carismatiche per il turismo subacqueo (barracuda bocca-gialla, diverse specie di nudibranchi, polpi, granceole, granchi facchino, ricci, aragoste, grandi spugne, falsi coralli neri, spirografi, gorgonie rosse e margherite di mare). Una specie protetta dalle norme comunitarie che si rinviene soprattutto nella prateria di Posidonia è il grande bivalve Pinna nobilis. Sui fondali di Capo Mortola si evidenzia anche una sorgente carsica d’acqua dolce, che sgorga a 36 m di profondità da una spaccatura entro una grotta sottomarina.
Infine tra i valori di questo tratto dell’estremo ponente si possono segnalare ritrovamenti archeologici subacquei risalenti all’epoca romana e sulla riva, a ovest di capo Mortola, il sito preistorico dei Balzi Rossi con annesso museo, anch’esso fondato da Thomas Hanbury.